Sulla mia pelle


Qualche settimana fa sono andata a vedere il film che racconta la storia di Stefano Cucchi. L'ho fatto da sola, per la prima volta in vita mia e l'ho fatto per un film che richiedeva coraggio. SULLA MIA PELLE è un racconto vero che narra fatti realmente accaduti, con durezza e crudeltà, la stessa che le forze dell'ordine hanno riservato ad un ragazzo che, seppur problematico, era pur sempre un essere umano, ma che non è stato trattato come tale. 


La bravura di Alessandro Borghi, un attore che fino a quel momento io non conoscevo, è assolutamente disarmante, come lo sono i suoi occhi che, per tutta la durata del film, ti entrano dentro con la forza di un treno in corsa. 
Per 100 minuti ho misurato tutti i miei respiri, come se mi vergognassi a far entrare ossigeno nei polmoni, perchè è VERGOGNA quello che si prova. Vergogna per coloro che dovrebbero proteggerci ed, invece, ci ammazzano, RABBIA per una giovane vita spezzata che, al contrario, andava difesa e salvata. 








Non credo che Stefano fosse senza peccato, ma non credo neppure che si meritasse una fine del genere. Nessuno la merita, soprattutto non per mano di altri esseri umani. 
Prima di allora, non mi ero mai informata troppo sulla storia di Stefano, non l'avevo fatto per vigliaccheria, per paura di scoprire ciò che già sapevo e di cui ho solo trovato conferma guardando il film. 
Volevo vivere nell'illusione che non fosse possibile che certe cose accadono, volevo sognare di vivere in un mondo in cui nessun uomo ammazza di botte un altro uomo. Ma il mondo reale è diverso ed è fondamentale capirlo e prendere posizioni. 

Bene. Io, oggi, mi schiero. Mi schiero dalla parte dei più deboli, dalla parte dei giusti, dalla parte di coloro il cui peccato più grande è far male a se stessi. Mi schiero contro un sistema che non funziona, contro ogni abuso di potere, contro tutte quelle mani che danno pugni, contro tutti quei piedi che danno calci, contro tutte quelle orecchie che fanno finta di non sentire, contro tutti quegli occhi che non vogliono vedere. 





Questa è una delle ultime immagini di Stefano (alias Alessandro Borghi) nel film. E' la faccia di un uomo che ha smesso di respirare, il viso di un uomo morto per percosse. 
Se mai nella vita mi capiterà di trovarmi davanti ad una faccia coperta di lividi come questa non resterò mai indifferente, non mi volterò mai dall'altra parte, ma userò la mia voce per denunciare, le mie mani per accerezzare, i miei piedi per correre a cercare aiuto. 

Stefano, fino alla fine, per paura, ha detto a tutti quelli che gli domandavano il motivo di quelle ferite che era caduto dalle scale.    Ha mentito, ma solo in parte. Stefano era caduto, l'aveva fatto tante volte nel corso della sua vita e meritava solo che qualcuno lo aiutasse a rialzarsi ed, invece,   nessuno lo ha fatto e, convinto di essere sbagliato, è morto solo.


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